Quando si cercano i refusi in un testo esiste solo una regola infrangibile: se pensi di aver trovato tutti gli errori, ti sbagli. È matematico! Noi la chiamiamo la maledizione della correzione bozze!
Hai controllato centocinquantamila volte? Stai sicuro che in qualche angolo si annida ancora una è con l’accento rovesciato, una consonante fastidiosa che cambia il senso della parola o una virgola nel posto sbagliato (tra soggetto e predicato per esempio). È un po’ come la Legge di Murphy, scomoda ma evergreen.
Ci sono però delle accortezze che si possono utilizzare per eliminare il maggior numero possibile di errori. Armiamoci quindi di penna rossa e incominciamo.
Pensa come un correttore di bozze
Gran parte del successo di questa impresa sta nel modo in cui ci poniamo di fronte al testo. Il nostro obbiettivo non dev’essere quello di seguire il filo logico del discorso, capirne l’andamento e il ritmo, dobbiamo semplicemente porre l’attenzione sulle parole. Se vogliamo trovare il maggior numero di errori è bene pensare come un correttore di bozze. È un po’ un ritorno alla caccia dei nostri antenati: pensa come il cinghiale se vuoi catturarlo. E qui vale lo stesso principio.
Se teniamo a mente il motivo per cui stiamo leggendo il testo, allora saremo in grado di scovare quelle imperfezioni a cui solitamente né il nostro occhio, né il nostro cervello danno peso.
Ora che abbiamo resettato le nostre capacità cognitive possiamo concentrarci su cosa prestare attenzione.
Spazi
Gli spazi, come i segni di interpunzione, sono spesso usati in modo “creativo”. Facciamo attenzione a utilizzarli in modo corretto e a metterne il numero giusto. A questo proposito viene in aiuto una funzione della maggior parte dei software di videoscrittura: mostra i caratteri invisibili di tabulazione. Uno strumento utile che, appunto, rende visibili tutti i caratteri invisibili e solitamente nascosti come spazi, a capo, rientri, ecc. Inizialmente vi sembrerà di essere entrati nel codice di Matrix, ma vi assicuro che, a lungo andare sarà il vostro migliore alleato per trovare questo tipo di refusi.
Punteggiatura
Come abbiamo già accennato, la punteggiatura viene molto spesso utilizzata in modo fantasioso. Tuttavia, essa prevede delle regole stringenti proprio per fornire alle frasi il senso logico che noi vogliamo che assumano. Un segno di interpunzione collocato nel posto errato, o usato in modo improprio, ha la capacità di cambiare il senso dell’intero periodo, se non addirittura di ribaltarlo.
Hai capito!
Hai capito?
Hai capito…
Attenzione quindi a: dove posizionate il punto fermo o le virgole (mai tra soggetto e predicato); quanti punti di sospensione utilizzate (tre, sempre e solo tre); spazi prima della punteggiatura (NO) e dopo la punteggiatura (SI); punti interrogativi ed esclamativi (sempre e solo uno, gli esclamativi in particolare usateli il meno possibile); il trattino breve (-) solo per legare due parole insieme, quello lungo (–) per creare incisi o dialoghi.
Questi erano solo dei piccoli esempi, procurarsi un buon testo di grammatica è sempre la soluzione migliore. Un esempio? Questione di virgole, di L. Luccone.
Accenti e apostrofi
Gli accenti non sono dei segni messi a caso alla fine delle parole. Hanno un senso, ed è quindi importante sapere quale. Quando ti trovi davanti a un dubbio fai una rapida ricerca sul vocabolario, in alternativa anche il sito della Treccani può rivelarsi molto utile. In un attimo avrai la risposta che cercavi.
Allo stesso modo, non utilizzare gli apostrofi al posto degli accenti. Sappiamo che spesso risulta la scelta più veloce e immediata, ma l’apostrofo va usato solo nel caso in cui sia presente un’elisione, non è l’intrepido paladino che viene in nostro soccorso quando non sappiamo come inserire l’accento corretto.
Concordanza di genere e numero
Su questo punto bisogna prestare particolare attenzione perché il correttore ortografico non ne rileva la presenza. Non resta quindi altro modo che scovarli da sé (chi fa da sé fa per tre, vi dice qualcosa?). La concordanza di genere e numero è uno degli errori più diffusi perché, come già anticipato, spesso non viene rilevato e il nostro occhio tende in automatico a “dare un senso logico” al testo. L’unica alternativa che abbiamo per scovare questi errori è togliere il correttore automatico dal nostro cervello, armarsi di pazienza e rileggere con attenzione.
Maiuscole e minuscole
Allo stesso modo prestate molta attenzione a maiuscole e minuscole. In realtà questo aspetto varia molto in base al normario delle case editrici. Ciò che voi potete fare è verificare se esistano delle regole generali che impongono la maiuscola o la minuscola e correggerle. In ogni caso, l’importante è mantenere sempre la stessa modalità di scrittura per tutto il testo. Il segreto è l’uniformità, scegliete una strada e seguitela.
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