Evento Scatenante e Chiamata all’Azione

Al momento stai visualizzando Evento Scatenante e Chiamata all’Azione

Cosa sono l’Evento Scatenante e la Chiamata all’Azione?

Una storia per esistere ha bisogno che accada qualcosa in grado di turbare il corso naturale degli eventi che il personaggio sta vivendo. Se alla domanda “E poi che succede?” segue un “Niente”, va da sé che ci sono problemi con la storia o con il modo in cui essa viene raccontata.

Oggi vogliamo spiegarvi proprio due meccanismi narrativi che giungono in aiuto degli scrittori e che si rivelano fondamentali: l’evento scatenante e la chiamata all’azione.

L’inizio di una pessima giornata

Suona la sveglia. È lunedì mattina e non hai dormito più di due ore. Hai un mal di testa da impazzire, guardi fuori dalla finestra e ti rendi conto che dovrai fare il tragitto che ti separa dalla metropolitana sotto un acquazzone torrenziale. In una frazione di secondo un pensiero si insinua nella profondità più pigra del cervello e invia un unico messaggio: rimani sotto le coperte! Comodo no?!

Ti volti dall’altro lato e continui a dormire. Fine della storia.

Evento Scatenante: l’innesco della trama

Purtroppo per loro, il percorso dei nostri personaggi dev’essere qualcosa di più forte di una bella dormita il lunedì mattina. Immaginate per un attimo se Bilbo non avesse raggiunto in fretta e furia, “senza nemmeno un fazzoletto in tasca” la compagnia di Thorin. Probabilmente Lo Hobbit sarebbe stato un racconto di ricette culinarie e non avrebbe senz’altro riscosso il successo che merita la versione originale.

Per chiarire il motivo di questa affermazione basti pensare alla domanda che ogni autore dovrebbe porsi almeno un migliaio di volte per ogni romanzo: Come posso coinvolgere il lettore?

La risposta è abbastanza semplice ed è così riassumibile: proponendo una storia in cui l’elemento di maggiore pathos/interesse non sia il colore delle coperte del letto in cui dormo. Il coinvolgimento del lettore è veicolato in primo luogo da quello che abbiamo deciso di raccontare (oltre al modo in cui lo facciamo). Va da sé che poche persone saranno interessate a un libro privo di ritmo e movimento.

E questo ci consente di introdurre due concetti fondamentali per lo sviluppo di una storia: Evento Scatenante e Chiamata all’Azione.

L’Evento Scatenante

In ogni romanzo che si rispetti ci dev’essere un evento scatenante che obbliga il protagonista ad affrontare un percorso (impervio, ricco di insidie e il più doloroso possibile, s’intende) e che sarà il primo fattore che innesca tutti quei meccanismi narrativi necessari per rendere una storia avvincente.

L’evento scatenante non dev’essere per forza catastrofico (basta il suono di una sveglia il lunedì mattina per stravolgere un intero ecosistema) ma ci deve essere. Si è soliti porre questo evento entro le prime trenta pagine del romanzo, in un momento nel quale il protagonista è stato presentato nel poliedrico mondo delle sue contraddizioni fatte di convinzioni e di dubbi.

È proprio in questo momento che inizia il processo che porterà allo sviluppo del conflitto principale perché a esso seguirà la chiamata all’azione.

La chiamata all’azione

La chiamata all’azione è il momento in cui il protagonista è messo di fronte a una scelta che porterà allo stravolgimento del suo microcosmo personale. La Call to Action si può riscontrare spesso nell’evento scatenante stesso, ma non è sempre così.

Prendiamo la sveglia che suona. In questo caso l’evento scatenante coincide con la chiamata all’azione perché proprio questo fatto, che innesca il meccanismo narrativo, induce il protagonista a fare una scelta, a mettere da parte la stanchezza e trascinarsi in bagno.

Tornando all’esempio del buon Bilbo Baggins, notiamo invece che l’evento scatenante e la chiamata all’azione non coincidono. In questo caso, infatti, l’evento scatenante si può ritrovare nel momento in cui Gandalf, tornato nella Contea, organizza il “tea party” nella casa di Bilbo. La chiamata all’azione vera e propria è invece quando lo hobbit accetta di partire assieme al gruppo di nani alla volta della lontana Erebor.

Consigli utili

Il miglior modo per riuscire a impratichirsi con questi concetti è semplice e divertente: provate a prendere cinque dei vostri romanzi o film preferiti, riflettete su qual è l’evento che innesca tutto il meccanismo narrativo e quale invece il momento in cui il protagonista è messo di fronte a una scelta iniziale. Scoprirete che ogni storia che si rispetti presenta entrambi gli elementi, altrimenti che storia sarebbe?