Tipi di narratore. Quali sono e come sceglierli

Al momento stai visualizzando Tipi di narratore. Quali sono e come sceglierli

Scegliere i tipi di narratore adatti al tuo romanzo è fondamentale, ma cos’è il narratore? Ne esistono differenti tipi? Come scegliere quello più adatto?
Scopriamolo insieme.

Con il termine narratore si intende il punto di vista attraverso cui la storia viene riportata, e non va confuso con l’autore. In un romanzo è un elemento meno evidente rispetto alla trama e ai personaggi, ma non per questo meno affascinante.

Il narratore. Chi è e che funzione ha

Molti autori (purtroppo, ci verrebbe da aggiungere) scrivono senza approfondire la questione, ma sapere quali sono i migliori tipi di narratore per il vostro romanzo è fondamentale.

In questo modo eviterete un risultato sciatto e ridondante, dettato da un punto di vista inadeguato che vi costringerà a ripetervi e vi obbligherà a dire più che a mostrare (show don’t tell vi dice qualcosa?).
La scelta (consapevole) che farete influenzerà la vostra libertà di movimento come autori.
Usare in modo abile il punto di vista vi consentirà di creare personaggi più strutturati e di portare avanti agevolmente la risonanza tematica. In poche parole state scegliendo in che modo veicolare le informazioni.

Tipi di narratore e punti di vista differenti

La prima persona

In questo caso il punto di vista è nella testa di un personaggio del romanzo che parla e agisce come “io”. Tale personaggio può rivolgersi direttamente ai lettori attraverso il “tu” e per questo il tutto assume spesso un tono colloquiale (quello di un amico che vi racconta una storia attorno a un fuoco).

Il narratore in prima persona è quasi sempre identificato con il protagonista, poiché l’azione dell’intero romanzo viene filtrata dalla sua coscienza e ne consente una caratterizzazione maggiore.

Tuttavia ci sono anche dei contro. Alla maggiore caratterizzazione si aggiunge un limite: puoi raccontare solo quello che il tuo narratore (o personaggio) stesso conosce.
Fate attenzione a ciò che potete dire, diventate il vostro personaggio e mostrate solo ciò che lui conosce.
Titolo: Memorie del sottosuolo, Dostoevskij

La seconda persona

Molto simile alla precedente, anche la seconda persona è nella testa di un personaggio del romanzo. La differenza sostanziale sta nel rivolgersi a se stesso invece che al lettore o a un altro personaggio. Il “tu” a cui fa riferimento la prima persona in questo caso è la prima persona stessa, il narratore si rivolge a se stesso ed esclude il pubblico.
Proprio per questo motivo risulta meno coinvolgente rispetto al punto di vista che abbiamo analizzato in precedenza, mantenendone allo stesso tempo lo svantaggio. Anche in questo caso le informazioni che l’autore può veicolare sono limitate.
Titolo: Se una notte d’inverno un viaggiatore, Italo Calvino

La terza persona

La narrazione in terza persona può essere posizionata nella testa di un personaggio, che però verrà indicato con il suo nome proprio o con i pronomi lui/lei.
Questo punto di vista crea un maggior distacco tra lettori e personaggi.
Il grande vantaggio di adottare questo punto di vista risiede indubbiamente nella libertà di movimento (soprattutto nel caso di terza persona multipla e terza persona onnisciente).

Nel caso della terza persona singola il punto di vista limitato rimarrà e sarà identico a quello della prima persona, con la differenza che può essere utile adottarlo per rendere accettabile un’esperienza di lettura che altrimenti potrebbe essere troppo dolorosa. Usate la terza persona singola quando l’eroe/eroina della vostra storia non è la persona giusta per raccontare tale vicenda oppure quando trattate temi estremamente delicati e il lettore rischierebbe di immedesimarsi in modo eccessivo nel personaggio. Create così la giusta distanza per rendere l’esperienza di lettura piacevole, nonostante gli argomenti trattati.
L’uso del punto di vista in terza persona richiede un approfondimento a parte, dal momento che esistono molte variabili possibili.
Titolo: Anna Karenina, Tolstoj

Come scegliere quello più adatto?

Anche in questo caso, la scelta del punto di vista richiede uno spazio tutto suo in un articolo dedicato. Ci limiteremo quindi a consigliarvi di pensare innanzitutto a ciò che volete raccontare e in un secondo momento al come intendete farlo.
Quali tipi di narratore si adattano meglio alla vostra storia?

Come abbiamo avuto modo di vedere i punti di vista che possiamo adottare sono diversi, e altrettante le variabili.
In alcuni casi il punto di vista si rivela naturalmente, in altri è necessario valutare e ponderare bene alcuni fattori. Ma questa è un’altra storia.