L’incipit e il finale di un romanzo rappresentano due parti fondamentali di cui esso si compone.
Il primo deve attirare l’attenzione del lettore, il secondo non deve deluderlo. Ma quali sono le cose da tenere a mente quando si scrivono?
I dialoghi sono parte integrante dei romanzi, ma scriverli non è affatto semplice, anzi. Per alcuni autori rappresentano infatti l’elemento più difficile da comporre.
Ma quindi come scrivere un dialogo efficace? Vediamo insieme gli elementi che non dovrebbero mai mancare.
Sempre più spesso gli autori, esordienti e non, scelgono l’autopubblicazione di libri accantonando i classici canali offerti dalle Case Editrici.
Ma da cosa deriva questa nuova tendenza del mercato editoriale? E quali conseguenze può avere a lungo termine?
Quando ci si domanda cos’è la trama, generalmente ci si riferisce a quella serie di eventi che si susseguono in una storia e che vanno a creare, con i loro nessi di causa-effetto, il tessuto narrativo.
In questo articolo cercheremo di entrare più nel dettaglio per scoprire quali elementi tenere a mente durante la prima stesura di una storia.
Nell’articolo Fatal flaw. Dai spessore al tuo personaggio abbiamo visto come il difetto fatale del protagonista dovrebbe essere strettamente correlato al tema del romanzo.
Ma cos’è davvero il tema di un romanzo? Quali sono i metodi più efficaci per sfruttarlo a nostro favore?
Fabula e Intreccio. Cosa significano questi due termini? Quali sono le differenze? In questo post cercheremo di fare chiarezza sull’uso di questi termini che spesso rischiano di essere sovrapposti e fraintesi, ci concentreremo inoltre sulle tecniche per creare un intreccio coinvolgente.
Se sei curioso di approfondire questa tematica, continua a leggere e ti sveleremo alcuni trucchi del mestiere.
Hai scritto una storia ma qualcosa non funziona? Hai inserito una buona dose di conflitto ma i lettori ancora non riescono a provare empatia per i tuoi personaggi?
Probabilmente le vicende che stai narrando sono troppo poco umane e personali. Scopriamo insieme che cos’è il fatal flaw e come possiamo utilizzarlo per dare solidità ai nostri personaggi.
L’editor è una figura cruciale all’interno della filiera editoriale, anche se molto spesso si rivela fumosa e poco chiara ai non addetti del settore.
Talvolta confuso con il correttore di bozze, è l’anello di congiunzione tra autore e casa editrice. È il filtro attraverso cui le opere passano obbligatoriamente prima di giungere alla pubblicazione, ma è sempre così? E soprattutto cosa fa un editor?
Quando si cercano i refusi in un testo esiste solo una regola infrangibile: se pensi di aver trovato tutti gli errori, ti sbagli. È matematico! Noi la chiamiamo la maledizione della correzione bozze!
Hai controllato centocinquantamila volte? Stai sicuro che in qualche angolo si annida ancora una è con l’accento rovesciato, una consonante fastidiosa che cambia il senso della parola o una virgola nel posto sbagliato.
Abbiamo già affrontato insieme quali siano i differenti tipi di narratori a disposizione e anche come scegliere quello più adatto alla propria opera.
Dal momento che ormai conosci le basi, oggi proveremo a fornirti qualche piccolo approfondimento. Sarai così in grado di gestire in modo ottimale il punto di vista del tuo romanzo.
In un precedente articolo abbiamo visto come, tra le tipologie di narratore, la terza persona risulti quella in grado di fornire più libertà di movimento (soprattutto se si sceglie la multipla o la onnisciente).
Vediamo nel dettaglio le sue caratteristiche, cerchiamo di capire quando utilizzarla e qual è l’effetto che genera.
Come creare un personaggio? È estremamente difficile ma, come vedremo, vitale per la buona riuscita di un romanzo. Abbiamo detto diverse volte che per scrivere un libro di successo è necessario innanzitutto avere un’ottima idea, la quale deve tradursi poi in una trama avvincente e coinvolgente.
Eppure, a ben vedere, qualsiasi trama che si rispetti esiste soltanto se veicolata da uno o più personaggi.
La scelta del punto di vista da adottare all’interno del proprio romanzo può essere molto semplice, talmente semplice da non rendersi nemmeno conto di aver fatto una scelta.
Sgorga naturalmente e alla fine si rivela la soluzione migliore tra tutti i punti di vista a disposizione.
Non esiste una regola generale su quale sia il punto di vista del narratore più giusto da utilizzare, la scelta dipende dal singolo libro e dal singolo scrittore.
Con il termine narratore si intende il punto di vista attraverso cui la storia viene riportata, e non va confuso con l’autore. In un romanzo è un elemento meno evidente rispetto alla trama e ai personaggi, ma non per questo meno affascinante.
Molti autori (purtroppo, ci verrebbe da aggiungere) scrivono senza approfondire la questione, ma sapere quali sono i migliori tipi di narratore per il vostro romanzo è fondamentale.
Come abbiamo già avuto modo di approfondire nel precedente articolo: Il correttore di bozze. Istantanee di un mestiere, nel mondo dell’editoria quello del correttore di bozze è forse il mestiere più sottovalutato, nonostante sia estremamente importante.
È un lavoro meticoloso e se non si è abituati a farlo (o se non si adotta una strategia ben precisa) può rivelarsi una generosa fonte di stress.
La figura del correttore di bozze è indispensabile e opera all’interno della filiera editoriale.
Chiamato anche redattore, il suo compito consiste nell’individuazione e nella correzione di refusi nei manoscritti.
Questa figura professionale si occupa di rileggere attentamente un testo e individuare errori di battitura, grammaticali e ortografici che, nel gergo tecnico, vengono chiamati refusi.
Cosa sono l’Evento Scatenante e la Chiamata all’Azione?
Una storia per esistere ha bisogno che accada qualcosa in grado di turbare il corso naturale degli eventi che il personaggio sta vivendo. Se alla domanda “E poi che succede?” segue un “Niente”, va da sé che ci sono problemi con la storia o con il modo in cui essa viene raccontata.
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