Il tema di un romanzo. Come sceglierlo

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Nell’articolo Fatal flaw. Dai spessore al tuo personaggio abbiamo visto come il difetto fatale del protagonista dovrebbe essere strettamente correlato al tema del romanzo. Ma cos’è davvero il tema di un romanzo? Quali sono i metodi più efficaci per sfruttarlo a nostro favore?

Il tema di un romanzo. Facciamo il punto

In un romanzo, il tema e il processo di trasformazione del personaggio sono tratti fondamentali e necessari.
Invisibile ma predominante, sottile eppure significativo… ma cos’è esattamente il tema?
È il significato, il valore, il senso che vogliamo dare alla nostra storia; tanto che David Howard, in Lezioni di sceneggiatura, lo definisce così:

“In un certo senso, il tema è ciò che di fatto unisce la sequenza di eventi rendendola una storia.”

Avere una serie di conflitti, anche legati l’uno all’altro, non è sufficiente per creare una buona storia. È importante che questi conflitti vengano selezionati e disposti con senso e chiarezza in relazione alla trama scelta e il senso di un romanzo è dunque rappresentato dalla premessa tematica, la quale verrà dimostrata in conclusione dalla risoluzione di tutti i conflitti proposti.

La premessa tematica come strumento operativo

Se il tema unisce la sequenza degli eventi, esso sarà quindi fondamentale nella scelta delle scene da inserire nel romanzo. Avere ben chiara in mente una premessa tematica ci permetterà di selezionare con criterio il materiale narrativo. E una premessa precisa e ben dimostrata servirà anche da collegamento tra il plot e il personaggio: oltre a rappresentare la conclusione della storia sarà la conferma del cambiamento interiore avvenuto nel personaggio stesso.
Quando le azioni del protagonista riflettono il tema, le scelte narrative da arbitrarie e casuali assumono una direzione, uno scopo.

Un buon libro centra il tema perché lo prepara sin dalle prime pagine, lo lascia scaturire in modo naturale dagli eventi e lo lega inscindibilmente al personaggio. Esplicitare in modo diretto la premessa non è mai un bene: in una narrazione efficace essa si intuisce infatti dal susseguirsi degli eventi, riconfermando ogni volta ciò che accade al protagonista o ai personaggi secondari, i loro comportamenti e il contesto che li circonda.

Perché funzioni, una storia dovrebbe veicolare un unico tema. Questo non vuol dire che la premessa non possa essere complessa o stratificata, ogni idea però dovrà essere strettamente correlata con il tema principale e dovrà avere il preciso scopo di far giungere la storia alla medesima conclusione.

Come abbiamo già anticipato, l’intenzione tematica crea le motivazioni, l’obiettivo del protagonista e definisce la sua ricerca interiore. Ma proprio perché questa ricerca intima e profonda è indotta nel personaggio dai conflitti esterni, il tema influirà anche sul contesto e sulla trama.
Per dirlo con le parole che Dara Marks utilizza in L’arco di trasformazione del personaggio:

“Il tema stabilisce gli ostacoli che il protagonista deve superare nel mondo esterno per raggiungere l’obiettivo interiore della trasformazione.”

Dimmi che intenzioni hai e ti dirò chi sei

Uno degli aspetti primari del tema di un romanzo è sicuramente l’immedesimazione del lettore. Senza un sentimento, un valore, un significato universale, non ci si può proiettare nelle vicende del protagonista. E questa identificazione si verifica nel momento in cui il senso del romanzo proviene dalle riflessioni dello scrittore, dalle sue percezioni, dal suo modo di vedere le cose. Sono le intenzioni che costituiscono il cuore del tema e senza di esse scrivere diventerebbe un’azione priva di significato.

Quante volte ti sei sentito dire “Scrivi di ciò che conosci”? Beh, se per scrivere personaggi unici e dare un’ambientazione alla storia serve necessariamente fantasia, nell’ambito tematico mai frase risulta più azzeccata: anche se forse la trasformazione in “Scrivi di ciò in cui credi” è dal nostro punto di vista più puntuale.

Veicolare il tuo messaggio, la tua premessa, attraverso i personaggi e le loro azioni, è il modo migliore per rendere la storia molto più complessa e interessante dal punto di vista emotivo.
E solo caricandola dal punto di vista emotivo potrai generare l’empatia desiderata nei lettori.
A tal proposito Carla Maria Virzì, in Gli strumenti dello storytelling, scrive:

“Qualunque sia la missione da compiere, l’obiettivo da raggiungere, il compito da portare a termine, è nella declinazione del tema che umanizziamo i nostri personaggi e poniamo le basi per una continuità emotiva con il lettore/spettatore.”

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