Cos’è la trama. Le sue caratteristiche

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Quando ci si domanda cos’è la trama, generalmente ci si riferisce a quella serie di eventi che si susseguono in una storia e che vanno a creare, con i loro nessi di causa-effetto, il tessuto narrativo. In questo articolo cercheremo di entrare più nel dettaglio per scoprire quali elementi tenere a mente durante la prima stesura di una storia.

Trama e conflitti

Sino a ora abbiamo inteso la trama nella sua caratteristica morfologica. Proviamo però a riflettere sulla sua natura in relazione alle altre caratteristiche che possiede il romanzo.

In questa accezione possiamo affermare che la trama è il mezzo attraverso il quale l’autore fa agire i personaggi con le loro pulsioni intime e in relazione al contesto circostante. Si evince dunque che per esserci una trama è necessario che vi sia almeno un soggetto e un’azione, ovvero un cambiamento da una fase A a una fase B. Sappiamo inoltre che nei romanzi i nostri personaggi affrontano il cambiamento attraverso una serie di conflitti che si susseguono.

A fronte di queste considerazioni è quindi possibile affermare che la trama è la somma di tutti i conflitti che i personaggi devono affrontare nel corso della narrazione. E le storie migliori, aggiungerei, sono quelle in cui entrambe le parti che si pongono in contrasto hanno le loro buone ragioni. Per creare un’ottima trama bisogna innanzitutto scegliere con cura i conflitti, perché grazie alla loro caratterizzazione il lettore si troverà maggiormente partecipe.

Trama e tema

In un precedente articolo dal titolo Il tema di un romanzo, abbiamo riflettuto sull’importanza di selezionare con cura il tema centrale, ovvero la premessa, che sta alla base della nostra opera. Esso è infatti il livello più profondo che muove la narrazione e che, grazie ai personaggi, al contesto e alla trama, verrà presentato durante il corso del romanzo. Il tema è la chiave di volta senza la quale l’intera struttura sarebbe precaria.

Sotto questo punto di vista, dunque, cos’è la trama? È un altro strumento attraverso il quale esprimere al meglio la premessa del nostro romanzo. Per fare un esempio, se la premessa scelta dall’autore è: “l’amore vince sull’odio”, la trama dovrà far riflettere i nostri personaggi – e in maniera indiretta il lettore – su questo tema.

Ecco allora che Frida, un’adolescente perseguitata dalle sue coetanee, dovrà scontrarsi con l’odio delle sue compagne di classe; dovrà affrontare diversi soprusi ma, alla fine, riuscirà a far accettare la propria identità grazie all’empatia e all’amore.

In quest’ottica si potrebbe intendere la premessa come un anello che unisce i personaggi e la trama, perché, dopotutto, essa sarà la dimostrazione del messaggio che l’autore vuole trasmettere e sarà veicolata dalle azioni compiute dai personaggi.

Quali dovrebbero essere le caratteristiche della trama?

Chiariti questi importanti concetti, sappiamo che la trama è quella serie di conflitti che i personaggi devono affrontare per dimostrare una premessa, passando da una situazione di partenza A ad una situazione finale B. Semplice no?

Vediamo ora di capire quali sono le caratteristiche salienti che la trama deve possedere per essere avvincente. Per fare questo partiremo da un presupposto, riprendendo le parole che Donna Levin utilizza in Scrivere un romanzo:

“Un romanzo non è incentrato su un giorno ordinario nella vita del vostro personaggio, è su uno straordinario giorno, o settimana, o anno.”

Noi approfondiremmo dicendo che un romanzo dovrebbe mostrare lo stravolgimento della normalità di un personaggio, catapultato in un contesto estraneo e per questo ostico. Uno degli elementi basilari della trama è proprio il capovolgimento della situazione iniziale; e in questo processo di stravolgimento la posta in gioco dovrebbe essere sempre maggiore, in un crescendo che porta per forza di cose al climax finale. Per dirla con le parole usate in precedenza: l’ordine dei conflitti che coinvolgono i personaggi dovrebbe essere via via sempre più grande.

Cos’è la trama. Le fasi narrative

Fatta questa premessa credo sia utile proporre ora la divisione in fasi narrative ideate da Propp durante i suoi studi sulle fiabe. Egli sostiene infatti che molti romanzi e racconti mostrano una medesima struttura, così definita:

  1. situazione iniziale – ciò che prima abbiamo indicato con situazione A. Questo è il momento in cui i personaggi sono mostrati nel loro equilibrio iniziale, nella loro vita ordinaria, per intendersi.
  2. evento scatenante – è il momento in cui lo schema mentale e la visione del mondo del protagonista vengono messi in discussione da un evento inaspettato che stravolge gli equilibri. A tale proposito rimandiamo all’articolo: Evento Scatenante e Chiamata all’Azione.
  3. conseguenze dell’evento – in questa fase il protagonista è messo di fronte al nuovo ordine di cose e deve affrontarle – o evitarle – in un alternarsi di resistenza e reazione. Questa è la parte solitamente più ampia del romanzo e vede l’evolversi della narrazione dalla situazione di partenza.
  4. climax – una volta catturata l’attenzione del lettore, la trama giunge a un picco di tensione che porta al momento in cui il protagonista deve prendere la decisione finale.
  5. scioglimento e conclusione – la tensione raccolta viene rilasciata e si arriva alla definizione di un nuovo equilibrio che prima abbiamo chiamato situazione finale B.

Vediamo quindi che nella definizione della trama bisogna fare molta attenzione alla caratterizzazione dei conflitti e alla sapiente distribuzione della tensione narrativa, strumento imprescindibile per coinvolgere il lettore e convincerlo che sì, in effetti si tratta di un buon libro!

In conclusione: cos’è la trama e cosa tenere a mente

In conclusione, questi sono alcuni aspetti sui quali bisogna porre l’attenzione quando ci apprestiamo a scrivere la trama di un romanzo. Proviamo a ricapitolarli:

  1. selezionare i conflitti che andranno a generare gli eventi;
  2. tenere sempre a mente che la trama è funzionale alla trasmissione del tema;
  3. riflettere sulle fasi narrative proposte da Propp;
  4. dosare con attenzione la tensione tenendo a mente che la posta in gioco deve essere sempre maggiore.

Quale che sia il finale del vostro romanzo, se seguirete questi consigli potrete creare delle storie memorabili e che, soprattutto, riusciranno nel duplice intento di coinvolgere il lettore e trasmettere ciò che avevate in mente quando avete appoggiato per la prima volta le dita sulla tastiera del pc e avete dato avvio alla vostra storia. Speriamo di avervi dato qualche spunto in più su cos’è la trama.