I dialoghi sono parte integrante dei romanzi, ma scriverli non è affatto semplice, anzi. Per alcuni autori rappresentano infatti l’elemento più difficile da comporre. Ma quindi come scrivere un dialogo efficace? Vediamo insieme gli elementi che non dovrebbero mai mancare.
Il dialogo. Cos’è e la sua funzione
In narrativa il dialogo è lo scambio di battute che avviene tra due o più personaggi e rappresenta uno degli strumenti più efficaci a disposizione dello scrittore, sempre che si sappia come gestirlo.
Il dialogo, infatti, non dovrebbe mai essere fine a sé stesso. In un romanzo svolge diverse funzioni: informare personaggi (e lettori) di qualcosa a loro sconosciuto, far capire il contesto in cui la storia si sta svolgendo, mostrare conflitti, emozioni e caratterizzazione dei personaggi, portare avanti la trama ecc.
Il dialogo è vivo
Nei dialoghi si dovrebbero sfruttare tutte quelle informazioni che conosciamo di un determinato personaggio, far emergere la sua caratterizzazione è infatti una delle funzioni principali dei dialoghi stessi.
Rappresentano l’occasione in cui il lettore entra in contatto diretto con la voce propria del personaggio, per questo è un momento che mi piace definire “vivo”.
I dialoghi devono essere realistici, credibili e verosimili: ciò che un personaggio dice non deve risultare noioso o forzato, ma ha l’obiettivo di coinvolgere i lettori e farli emozionare.
Ma quali sono gli elementi fondamentali per scrivere un buon dialogo?
- Fate attenzione all’ambiente in cui l’azione si svolge. Organizzare il contesto in cui i personaggi si muovono e parlano, posizionarli nello spazio in modo accurato, consente di farli agire con coerenza nei beat (le azioni legate alle battute di dialogo).
- Saltate i convenevoli e passate al sodo. In un dialogo credibile, e soprattutto piacevole da leggere, i personaggi non si perdono in chiacchiere inutili, dalle loro bocche uscirà solo ciò che risulterà funzionale alla narrazione. I dialoghi sono uno strumento, utilizzateli sempre con un fine e diventeranno il vostro migliore alleato.
- Personaggi o statue? La gestualità non dovrebbe mai mancare in un dialogo, è uno di quegli elementi fondamentali che lo rendono “vivo” e credibile. Usate i beat per fornire ai lettori informazioni importanti sui vostri personaggi (tratti fisici, emozioni, tic e nevrosi ecc.). Ciò che facciamo – come ci vestiamo, il modo in cui ci atteggiamo – parla al posto nostro, e inserire i dettagli giusti nei dialoghi vi aiuterà a eliminare tutte quelle descrizioni inutili e forzate all’interno della narrazione.
- Stabilite dei vuoti. Anche l’assenza può essere considerata un’informazione utile, se premeditata. Come abbiamo già accennato, i dialoghi servono per fornire elementi utili ai personaggi (e quindi al lettore), ma è sempre bene non dire tutto. Per creare del mistero e far sorgere delle domande, fate attenzione a creare i giusti vuoti e riempiteli a poco a poco, goccia dopo goccia, per rispondere a determinati quesiti man mano che la storia avanza. A ogni vuoto riempito, ricordatevi di crearne un altro. (Esempio: Una bambina indossa un orologio maschile, troppo grosso per il suo polso, e soprattutto rotto. La domanda che sorge spontanea è: perché?).
Tutto questo per farvi capire l’importanza di mostrare i dettagli giusti, quelli interessanti, senza però svelare troppo, mantenendo in questo modo viva la curiosità del lettore. - Parlate la lingua dei personaggi. Un ottimo modo per rendere verosimile un dialogo è attribuire una voce propria a ogni personaggio principale. Insieme ai gesti, il registro di ogni personaggio deve essere coerente con la sua caratterizzazione e con il contesto in cui agisce. (Esempio: un pescatore guatemalteco non avrà lo stesso registro di un nobile inglese dell’Ottocento).
Oltre al registro, esistono poi altri elementi che caratterizzano il “parlato” di un personaggio: intercalari, balbuzie, parole/verbi ripetuti, interiezioni e formule che vengono usate spesso. - Fate emergere il conflitto. Quale miglior modo per mostrare ai lettori il conflitto di un personaggio o fra personaggi? Lasciate scontrare i vostri personaggi, riportate le loro differenti visioni e fateli relazionare attraverso i loro specifici ruoli e il conflitto emergerà in automatico.
- Conferite il giusto ritmo. Se in un romanzo il ritmo è importante nei dialoghi è vitale. Vivono e si nutrono di ritmo: battute brevi lo accelerano e battute più lunghe lo rallentano. Cercate sempre di rispettare le esigenze del testo e dei momenti narrativi, in questo modo saprete se il dialogo potrà essere frenetico oppure lento e carico d’atmosfera.
Un consiglio utilissimo è quello di leggere il dialogo a voce alta: in questo modo, oltre a riscontrare incoerenze e poca credibilità, avrete modo di capire subito se il ritmo che avete dato funziona o meno.
E ancora…
Infodump. Come rovinare un dialogo
Se i dialoghi sono ottimi strumenti per fornire informazioni al lettore, lo sono anche per creare dei disastri annunciati.
Non tutte le informazioni, infatti, vanno fornite. Soprattutto quando, nella realtà, un personaggio non le direbbe mai; si rischia di uccidere il personaggio stesso e renderlo un burattino nelle mani dell’autore, infrangendo la sospensione dell’incredulità che il lettore aveva concesso.
Far parlare due personaggi di cose che già conoscono è il modo peggiore di utilizzare un dialogo: lo scrittore crede così di avvertire il lettore di qualcosa che lui ritiene importante, senza però accorgersi di risultare innaturale e forzato.
Letture consigliate su come scrivere un dialogo:
– Dialoghi. L’arte di far parlare i personaggi nei film, in TV, nei romanzi, a teatro.
– Scrivere grandi dialoghi. Come far parlare i propri personaggi.
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